DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITà, DI COSA SI TRATTA

Il disturbo evitante di personalità rientra insieme ad altri, tra i quali menzioniamo il disturbo borderline di personalità e il disturbo istrionico di personalità, nell’ampia gamma dei disturbi della personalità. In linea di massima se ne sente parlare meno del BPD, come viene anche chiamato il disturbo borderline di personalità, ma ciò non significa che non sia necessario abbattere il tabù su di esso, così come su tutte le questioni relative alla salute mentale.

Prima di dare inizio al nostro percorso dedicato a tale argomento, una piccola premessa: in questo articolo non intendiamo in alcun modo sostituirci ai professionisti della salute mentale, ovvero alle figure alle quali rivolgersi in caso di dubbi e/o domande relative a tale argomento.

Disturbo evitante di personalità: di cosa si tratta

Il disturbo evitante di personalità è un tema che è necessario affrontare con estrema delicatezza, come vale del resto per qualsiasi aspetto inerente alla salute, quella mentale compresa. Al pari di tutti gli altri disturbi della personalità, il disturbo evitante di personalità rischia purtroppo di essere oggetto di uno stigma sociale. Tuttavia, fortunatamente, cominciano a essere tangibili i tentativi della collettività di abbatterlo. La salute mentale non dovrebbe costituire un tabù, ma un tema del quale prendersi cura con la stessa attenzione che si presta a numerosi altri tasselli che riguardano l’individuo.

La celebrazione della Giornata mondiale della salute mentale, istituita nel 1992 e fissata ogni anno per la data del 10 ottobre, e le dichiarazioni di numerose celebrities in merito proprio alla salute mentale, costituiscono passi importanti per fare luce su un argomento che rischia di restare avvolto nell’ombra.

La paura di parlare dell’argomento determina non soltanto un senso di solitudine crescente fra coloro che stanno attraversando un periodo difficile dal punto di vista psicologico o che, ad esempio, soffrono di un disturbo della personalità, ma anche fra coloro che circondano le persone che presentano una problematica inerente all’universo del benessere mentale. Inoltre, l’imbarazzo rischia di far perdere di vista l’importanza di non trascurare eventuali malesseri relativi alla sfera della psiche, che invece dovrebbero essere “ascoltati” per venire sottoposti all’attenzione di uno specialista in grado di fornire un supporto adeguato.

Disturbo evitante di personalità: caratteristiche

Coloro che presentano il disturbo evitante di personalità desiderano entrare in relazione con le altre persone, tuttavia questa loro volontà è accompagnata dalla paura di essere oggetto di critica, disapprovazione o rifiuto. Hanno paura inoltre delle impressioni che potrebbero generare nelle altre persone, e si sentono a disagio con gli altri in quanto temono di non essere graditi. Non hanno criteri interiori con i quali giudicarsi in modo positivo, pertanto si appoggiano totalmente sulla percezione che gli altri hanno di loro. Ritengono che un eventuale rifiuto sia causato esclusivamente dalla loro inadeguatezza, senza prendere in considerazione altre motivazioni e ciò rinsalda ulteriormente la loro convinzione di non essere amabili.

Faticano a parlare di sé e a esprimere sentimenti intimi per paura delle reazioni che potrebbero ricevere dagli altri. Evitano le situazioni sociali ponendosi in una condizione di isolamento che soffrono sentendosi distaccati dallo scorrere dell’esistenza, impossibilitati a essere protagonisti di una vita “normale” in quanto si percepiscono come “diversi”. Ne consegue una sensazione di vuoto esistenziale che porta chi soffre di disturbo evitante di personalità a sentirsi incompleto o indefinito.

Come anticipato, poiché le uniche figure alle quali è bene rivolgersi per ricevere risposte competenti in merito alla propria salute mentale sono le figure professionali che si occupano di questa materia, in caso di dubbi su tale argomento si raccomanda di evitare di cadere nella tentazione di effettuare una maldestra e potenzialmente molto pericolosa autodiagnosi. È importante invece rivolgersi senza imbarazzo a uno specialista in grado di fornire risposte e sostegno adeguato.

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