QUALI SONO LE REGIONI DEL MONDO IN CUI SI VIVE DI PIù? ECCO LE "BLUE ZONES" INDIVIDUATE DAGLI SCIENZIATI (UNA è ITALIANA), CON ALTA CONCENTRAZIONE CENTENARI

Gli scienziati definiscono “Blue Zones” quelle regioni del nostro pianeta in cui l’aspettativa di vita è superiore alla media globale e le studiano da decenni per capirne i segreti. Al momento sono state identificate cinque zone, definite “originarie”: Okinawa in Giappone, la Sardegna, Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e Loma Linda in California.

Le regioni

In particolare, la Sardegna è la prima tra le cinque ad essere stata insignita del titolo di “zona blu”. È il marcatore genetico M26 a donare un’eccezionale longevità ai sardi che, grazie all’isolamento geografico, nel tempo non si è mai diluito a tal punto da scomparire. Anche la loro cultura è stata preservata, hanno mantenuto uno stile di vita sano e tradizionale praticando la caccia, la pesca e l’agricoltura. Rimangono vicini agli amici e alla famiglia per sempre, condividendo risate accompagnate da un buon bicchiere di vino.

Zone blu

Il termine “zone blu” è stato coniato per la prima volta da Dan Buettner, giornalista e esploratore del National Geographic, durante un progetto da lui condotto nel 2004. Un’espressione nata grazie al lavoro demografico di Gianni Pes e Michel Poulain. Con il suo team, Buettner ha viaggiato in tutto il mondo ricercando le comunità in cui le persone non solo vivessero più a lungo, ma avessero anche mantenuto una elevata qualità di vita in età avanzata. L’individuazione delle cinque regioni originarie è avvenuta sulla base di analisi di dati demografici e dopo aver intervistato numerosi centenari, così da comprovarne la vitalità.

Gli studiosi hanno scoperto che ad accomunare queste “zone blu” sono nove caratteristiche: le persone più longeve al mondo non praticano attività sportiva, ma vivono in un ambiente che li porta a muoversi naturalmente, magari dedicandosi ad hobby come il giardinaggio; alzarsi dal letto la mattina conoscendo il proprio scopo e senso vale fino a sette anni di aspettativa di vita in più; creare una propria routine per scaricare lo stress accumulato è anch'essa un elemento da valutare per vivere più a lungo; mangiare lasciando un piccolo spazio nello stomaco; il consumo di fagioli, fave, soia e lenticchie è la pietra miliare della maggior parte delle diete centenarie; bere alcolici non è sconsigliato, ma bastano 1-2 bicchieri al giorno; frequentare i servizi religiosi aggiungerà dai 4 ai 14 anni di aspettativa di vita; i centenari investono molto tempo nella cura dei propri cari e nella coltivazione del concetto di famiglia; infine, la rete sociale in cui si nasce e si cresce modella in positivo i comportamenti legati alla salute. Lo studio dimostra che chi adotta il comportamento delle persone che abitano le “zone blu” potrebbe aumentare la propria aspettativa di vita di 10-12 anni.

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